lunedì 23 maggio 2011

Acta, non verba. Quando il videogame diventa emozione e arriva in una sub-realtà?

Il nuovo periodo retrò ha portato sicuramente buoni sviluppi. Io sto cercando di finire God Of war 2 a difficile, il che mi ha garantito il divieto di accesso già in 5 chiese del mio paese.Ma nonostante tutto procede benissimo.Procede bene nel senso che non mi è ancora venuto un infarto tra i momenti di rabbia per la difficoltà e i momenti di gioia durante il proseguimento del gioco. Ma di tutto questo ovviamente, parleremo in una recensione ben curata appena lo porterò a termine.
Oggi invece voglio parlare di un argomento MOOOOLTO difficile da trattare, quindi non sorprendetevi se l'articolo durerà parecchio o magari sarà diviso in varie parti.L'argomento di cui vi voglio parlare è in senso lato la dipendenza da videogiochi, che per alcuni è una vera e propria dipendenza, mentre per altri semplicemente una passione.Magari direte "eccolo là, il solito moralista o il solito nerd che vuole difendere la sua controparte" ma invece sono costretto a contraddirvi,poichè parleremo di una situazione del tutto inedita alla comune massa massmedia (wow cazzo, che termine).
Ok, mettiamola così, la "dipendenza " di una volta non è la dipendenza di adesso. Se prima giocare ad un videogioco significava rinchiudersi in casa a rimanere davanti alla tv per ore e ore, ora non significa più ciò. Con l'arrivo delle nuove tecnologie, con l'introduzione di una sorta di chat vocale nei giochi, e nella console successivamente (parliamo di 360 e dei suoi party xbox live) stare davanti ad una console significa anche fare amicizia con gente nuova, magari distante miglia e miglia da noi. E credetemi, la lontananza non c'entra un cazzo su queste cose, proprio IBC, questo sito, è frutto della mente di persone distanti che si sono incontrate grazie ad una passione comune. Ciò che voglio dire riassumendo, è che le console di nuova generazione sono più un mondo a più sfaccettature rispetto ad un nintendo 64 di una volta che il massimo della socialità che aveva erano due joystick per giocare con il compagno di scuola.
Ma veniamo anche al dubbio, alle cose non tanto buone. Mi capita spesso di divertirmi come un matto davanti ad una console e voler continuare a giocarci per un'altra mezz'oretta o due.Ma dopo massimo un ora le dita iniziano ad andare in cancrena e a staccarsi dalla mano, e per questo lascio perdere. Però molte persone che ho conosciuto  stanno davanti ad una console moooolto più del dovuto,per farvi un esempio, una volta proposi ad un mio amico che stava in queste condizioni se voleva fare qualcosa quel sabato per andare a farsi una pizza. Mi rispose che si annoiava, e che piuttosto sarebbe stato più contento se fossi rimasto a casa mia a giocare con lui ad halo. Ora, a me piace halo, ma una pizza tra amici non è eguagliabile cazzo!e poi il gioco da lì non si muove, capisco la multimedialità sociale, ma cristo, è una pizza con gli amici!
E voi che pensate? Siete del partito "let's fuck up with friends" o del partito "let's fuck up online"?
Fateci sapere come la pensate !
900

1 commento:

  1. eh la decisione è sempre ardua, ma comunque è influenzata da vari fattori come la gente con cui esci8se c'è qualche rompiballe che senso ha?) o cazzate varie, io penso di stare in mezzo, se poi però influisce la higa in questi casi, ovviamente let's fuck up with friends

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